liberismo e tassazione a protezione dell'ambiente

Il liberismo può essere interpretato in due differenti modalità. La prima è a livello teorico e stiamo parlando di una dottrina che sia favorevole alla totale libertà a livello economico, messa a punto da Adam Smith e nel tempo è divenuta essenziale come componente del pensiero a livello politico durante il '700 e si è sviluppata fino a i nostri giorni.

A volte si è incrociato con il liberalismo tout court come nel caso di un esponente importante come B. Croce per esempio. Nomi importanti come F.A. Hayek, R. Nozick e K.R. Popper confermarono che il liberismo è parte integrante del liberalismo. Prendendo invece in considerazione la seconda modalità nella quale può essere inteso il liberismo si parla di una libertà totale a livello di scambio e produzione di merci oltre che di servizi a livello interno e a livello internazionale.

Durante l'800 ha trovato grande applicazioni in numerosi Paesi per poi seguire in diminuzione nel '900. La Gran Bretagna è uno dei grandi esponenti di questo movimento e la sua letteratura è piena di autori che ne decantano le lodi e le applicazioni. Anche in Italia durante l'800 furono parecchi gli autori a scrivere in merito V.Pareto, F.Ferrara e anche M.Pantaleoni per esempio oltre a nomi ancora più importanti come Cavour.

Nel '900 invece L.Einaudi fù un grande sostenitore, ma in Italia la fortuna di questa teoria economica ha vista la sua fortuna solamente dal 1922 al 1925 e poi dopo la guerra dal 1945 al 1948.

La diffusione del protezionismo fù molto più grande di quella del liberismo e le teorie kaynesiane oltre al grande successo delle differenti economie pianificate non hanno lasciato spazio alla dottrina del liberismo nel XX secolo, fino agli anni 80, quando la teorizzazione di M.Friedman lo riporterà alla luce in particolar modo in America negli Stati Uniti sotto il governo di Reagan e ovviamente con il Governo Inglese della Thatcher per portarlo fino ai nostri giorni.

Parlando di tassazione per la protezione dell'ambiente, l'unione Europea ha fissato delle disposizioni chiare sui prodotti energetici con riferimento particolare all'elettricità. Il sistema di tassazione minima a livello comunitario, per lunghi periodi limitato solamente agli oli minerali, ora è esteso anche a carbone, elettricità e gas naturali.

Con questo sistema vengono fissate le aliquote da applicare ai differenti prodotti energetici una volta che vengano utilizzati come carburanti in qualsiasi senso: motori, combustibili per il riscaldamento o anche per la produzione di elettricità. Con queste misure si cerca di migliorare il funzionamento dei mercati. Tutto questo è in linea con il famoso protocollo di Kyoto che cerca di promuovere l'uso intelligente ed efficiente di tutta l'energia (come ad esempio elettrodomestici di classe AA e smart grid).

In questo modo si cerca di ridurre le varie dipendenze dai prodotti importati per bisogni energetici oltre a limitare i gas serra così nocivi per l'ambiente. Proteggere l'ambiente diventa una priorità e di conseguenza si offrono sgravi fiscali alle aziende che siano in grado di garantire un controllo accurato sulle proprie emissioni.